Una tendata insolita

1 Luglio 2020

Due mesi di lock down, in totale tre mesi e mezzo di cassa integrazione e ovviamente, dopo il permesso di frequentare le nostre montagne, il week-end puntualmente piove.

Solo un fine settimana disponibile prima del ritorno a lavoro (per chi non lo sapesse lavoro in un negozio e ovviamente il sabato siamo aperti) e non possiamo tirarci indietro.

Fortunatamente tempo bello, o almeno speriamo, perchè giunti sul posto le nuvole sembra che non la pensino così. Partiti, l’idea è quella di piantare la tenda al lago Seroti inferiore, ma ovviamente sbagliamo valle e percorriamo la parallela. Abbiamo tutto il tempo per tornare indietro e azzeccare il sentiero giusto.

Le nuvole continuano a farci compagnia, l’indecisione è tanta, ma decidiamo di tentarla.

Arrivati al lago il paesaggio è incantevole: vista sul gruppo dell’Adamello, ambiente super selvaggio e nessuno in giro (per forza sono le 20.00). Proprio come piace a noi!

Studiamo un pò la zona, si alza un vento fortissimo e per stare al riparo dovremmo privarci del panorama e sistemarci in un avvallamento. Controlliamo meglio.. dal crinale si vede un pianoro bellissimo con vista, un po’ più in basso, più o meno a circa 20 min dalla macchina.

“Va be, piano C, c’è ancora luce, torniamo indietro!”

Due foto e si riparte, praticamente carichi come muli abbiamo percorso due valli e alla fine abbiamo piantato la tenda a due passi dalla macchina (si fa per dire!).

Nessun problema dai, il nostro scopo è testare la tenda e passare una notte in completa solitudine ed alla fine non è andata male.

Arriviamo sul posto, ci spostiamo il più possibile in cerca di un punto un po’ riparato ma comunque panoramico, in 5 minuti montiamo la tenda con tanto di verandina allungata per tenere riparato anche Sirius che si, per molti sarà solo un cane, ma non per questo deve rimanere al freddo ed esposto al vento.

Cena veloce, che io salto per i soliti problemi di nausea e mal di testa (giuro che prima o poi faccio un controllino), due passi serali e ci infiliamo nei sacchi a pelo.

Il vento ha soffiato fortissimo tutta notte, arrivava a folate, sembrava che dovessimo prendere il volo da un momento all’altro. Sirius probabilmente disturbato dai rumori del vento e dai movimenti della tenda, era un po’ irrequieto, verso mezzanotte lo accogliamo con noi nella tenda per calmarlo e passa tutta la notte praticamente sopra di me dormendo beato. Fortunato lui!

Notte infinita, inutile dirlo, in tenda non si dorme mai, pero’ la temperatura era perfetta, ho dormito con il sacco a pelo aperto (strano ma vero!).

Sveglia all’alba, thè caldo e uno sguardo al panorama, chiudiamo la tenda e piano piano torniamo alla base.

Me l’ero immaginata proprio cosi!

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